Rifiuti: i disservizi di oggi affossano il passaggio alla differenziata domani
“ALL’EX FIERA DI ROMA UNA SEDE DELL’ONU” – da Repubblica del 4 luglio 2014

Ex Fiera: vengono prima di tutto gli interessi collettivi

04/07/2014

Comunicato Stampa del 3 luglio 2014

Ex Fiera: vengono prima di tutto gli interessi collettivi

“Di anno in anno Investimenti spa si ricorda di avere una drammatica situazione finanziaria e sollecita la riqualificazione dell’area dell’ex Fiera di Viale Colombo, più di sette ettari preziosi in prossimità del centro lasciati al degrado dal 2006, utilizzati alternativamente per emergenze sociali e cassonetti dell’immondizia. Quel che si omette è che l’ostacolo principale alla realizzazione di un progetto sostenibile  è stato proprio l’atteggiamento della società che ha come principali azionisti la Camera di Commercio, la Regione Lazio e Roma Capitale, da sempre intenzionata a massimizzare i profitti con cubature spropositate.

Dopo i fallimenti delle iniziative prospettate dalle ex Giunte Veltroni ed Alemanno, in data odierna l’Assessorato alla Trasformazione Urbana ha presentato in Giunta capitolina una nuova proposta, che il Municipio non ha potuto visionare preventivamente. Nell’attesa di poter effettuare un’analisi dettagliata della proposta in campo, in primo luogo degli aspetti dimensionali e funzionali, ricordando che nel recente passato il Municipio Roma VIII (ex XI) e le Associazioni e Comitati locali hanno elaborato delle linee progettuali indicando un tetto indicativo delle cubature e richiedendo un aumento dei servizi pubblici insieme ad una revisione delle funzioni previste, si ribadiscono preliminarmente alcuni punti.

  1. Perseguire l’obiettivo prioritario di far cassa per coprire una parte del buco accumulato dalla nuova Fiera è una scelta sbagliata e di corto respiro, che non risolve i problemi strutturali del Polo fieristico. La valorizzazione va perseguita prima in termini di vantaggi sociali e socio-urbanistici per la collettività, poi sotto il profilo economico e finanziario.
  2. Procedere ad una cementificazione intensiva rischia di far saltare definitivamente l’equilibrio della zona – già ampiamente compromesso da altre devastanti scelte come l’Accordo di Programma della vicina Piazza dei Navigatori – e la funzionalità di un’arteria indispensabile come Viale Colombo.
  3. Costruire ancora case in una città che ha tantissimi edifici invenduti ed inutilizzati non serve e prevederne la gran parte ‘di pregio’, con gli attuali venti di crisi, suona anche deridente e beffardo.”

Dichiara Andrea Catarci, Presidente del Municipio Roma VIII (ex XI)

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