Afghani, azzerata l’accoglienza in un capolavoro di incapacità
Afghani, dall’Assessora Danese bugie, incapacità e omissioni

Afghani, il capolavoro dell’Assessora Danese continua…

01/07/2015
tensostruttura

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Comunicato Stampa del 1° luglio 2015

Afghani, il capolavoro dell’Assessora Danese continua…

“Si è arrivati alla chiusura della tensostruttura per rifugiati e transitanti afghani di Viale Odescalchi, nel quartiere di Tormarancia, senza assicurare il miglioramento del servizio, da anni invocato da Municipio e associazioni, e persino senza il mantenimento dello stesso, con l’azzeramento dell’esperienza! Già si contano i danni provocati dall’assurdo, inumano, irresponsabile ed arrogante provvedimento assunto unilateralmente dall’Assessorato comunale alle Politiche Sociali in assenza di qualsiasi soluzione alternativa. Al centinaio di persone che, non più ospitate nella struttura già da alcune settimane, si sono progressivamente riversate intorno a Piazza Vittorio, si aggiunge il gruppo di circa una quindicina di persone che stanotte ha dormito in condizioni di totale insicurezza nello scheletro di cemento abbandonato di Via Cerbara, in un’altra area del quartiere Tormarancia di proprietà dell’Ipab – Istituto Romano San Michele, come confermato dalla stessa Ipab che li ha allontanati. Altri due gruppi, di circa una ventina di persone, hanno passato la notte in altrettanti giardini, mentre un’altra decina di persone si sono sistemate alla meno peggio tra i banchi del limitrofo mercato. A completare il quadro, simile ad un bollettino di guerra, ci sono ancora una quindicina di persone che si sono presentate alla tensostruttura chiedendo vanamente accoglienza prima di far perdere le proprie tracce, mentre tra tutti gira la voce di andare verso Piazza Vittorio, confidando nell’aiuto dei connazionali che gestiscono alcune attività economiche. Che sia così o che restino sparpagliati nel territorio del Municipio Roma VIII, d’altronde, non è una questione che in qualche modo interessa il Campidoglio, come dimostrato nei fatti dall’Assessora Danese, nonché col silenzio sulla vicenda dal resto della Giunta. I movimenti segnalati sono ovvia conseguenza della chiusura di Viale Odescalchi, frutto di una ben definita strategia che recita, più o meno, ‘dall’accoglienza allo sparpagliamento’. E’ in tal modo che si riducono, lungi dal venir potenziate, le attività di accoglienza in mezzo al collasso del precedente sistema e che si azzera l’unica sperimentazione istituzionale in corso in città da anni su quel segmento di popolazione invisibile che sono i transitanti.”

“All’indecente elenco dei danni del ‘capolavoro’ si aggiunge la beffa. Essa è ben sintetizzata negli atti e nelle parole della stessa Assessora comunale. Con riferimento ai primi, dopo la decisione unilaterale di chiusura l’Assessora dà disposizione alla Sala Operativa Sociale di recarsi sul posto ma dopo le 22, quando ovviamente non c’è nessuno. Ma non si sa neanche che, poiché il Centro apriva i battenti a partire dalle 19, è intorno a quell’ora e fino alle 20.30 circa che si sarebbero materializzati i nuovi invisibili? O peggio, ipocritamente, si confidava sul fatto che lì continuano a starci volontari che avrebbero fatto le veci delle strutture comunali e poi riferito loro?

Con riferimento alle seconde, ancora peggio…Nello stesso giorno della chiusura della tensostruttura l’Assessora Danese ha lanciato proclami trionfali sul nuovo centro per migranti di prossima apertura alla stazione Tiburtina, sul nuovo modello di accoglienza basato sulla scientificità dei numeri e sulle azioni innovative di lotta all’esclusione e alla povertà. Viene da chiedersi che ruolo abbia la realtà in tutto questo e se si pensi di agire in essa o all’interno di una qualche commedia degli equivoci…”

Ma non ci si arrende di fronte a tali istinti devastatori ed autolesionistici. Per domani il Municipio sta promuovendo un incontro con tutte le realtà associative che negli anni hanno animato gli spazi tramite assistenza medica, assistenza legale, sostegno sui beni di prima necessità, informazione ed orientamento. Con esse si deciderà come procedere per denunciare l’accaduto. Nel frattempo si fa appello al Sindaco Marino: getti uno sguardo approfondito sulla questione guardando alla sostanza e non alla facciata e spieghi ai suoi Assessori che non li ha nominati Imperatori.  – dichiarazione del Presidente del Municipio Roma VIII, Andrea Catarci

 

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