Comunicato Stampa del 29 marzo 2011
“L’ospedale CTO e l’Istituto Santa Lucia sono due significative testimonianze delle fallimentari linee di riforma del sistema sanitario scelte dal Governo Berlusconi e dalla Presidente Polverini per la Regione Lazio.” – dichiara Andrea Catarci, Presidente del Municipio Roma XI
“Per il primo, un pezzo importante della sanità pubblica romana e regionale che ha già subito negli anni una costante riduzione dei posti letto, la Giunta Polverini ha attuato dallo scorso gennaio la chiusura dell’essenziale Pronto Soccorso medico e del Reparto di Breve Osservazione, producendo come effetto a catena la crisi dei servizi d’urgenza di un intero quadrante di città, in particolare quelli dell’ospedale Sant’Eugenio, San Giovanni e San Camillo, che ripetutamente sono andati e vanno in crisi.”
“Per il secondo – continua Catarci -, un’eccellenza nazionale nel campo della riabilitazione motoria in cui si svolge anche un’intensa attività di ricerca a carattere scientifico, si sono voluti tagli indiscriminati dei posti letto e si è negato il riconoscimento dell’alta specializzazione, con il mancato versamento degli arretrati dovuti dal 2006 a mettere in discussione la stessa sopravvivenza dell’Istituto Santa Lucia.”
“Nell’incapacità di individuare e rimuovere privilegi consolidati, sperperi e dissennate gestioni di strutture e personale, il centro destra procede a smantellare il sistema sanitario pubblico, mortificando insieme al CTO altri 23 presidi regionali, nonché a danneggiare irreparabilmente realtà del sistema sanitario come il Santa Lucia che sono insostituibili per qualità e funzioni. Senza nessuna logica, se non quella di distribuire qualche regalo e di far quadrare sul terreno ragionieristico quello che è drammaticamente insostenibile per la cittadinanza.”
“Contro il Piano di Riordino che ha come prima conseguenza la cancellazione del diritto alla salute per ampi strati sociali lanciamo un appello alla mobilitazione, nel giorno dell’ennesima manifestazione sotto la Regione Lazio che vede insieme il Municipio Roma XI con lavoratori e utenti delle due strutture: si dia vita ad un presidio permanente sotto la sede della Regione Lazio – conclude Catarci -, con protagonisti i territori e le Istituzioni locali che dal Piano stesso sono condannati ad avere livelli minimi di assistenza ampiamente insufficienti, animando a turno una protesta ad oltranza per imporre alla Presidente di aprire un tavolo di discussione e ridefinire le linee di sviluppo del sistema sanitario regionale.”