Andrea Catarci

Bilancio, fallimento tra i fallimenti di Alemanno

Comunicato del 11 gennaio 2012

“Ci vuole la faccia tosta di Almenanno per vantarsi di non aver fatto debuiti dal 2008. Con la follia di consegnare le politiche di bilancio alla Ragioneria di Stato si è resa impossibile l’operatività minima dell’intera Amministrazione, si sono avuti e si hanno blocchi incomprensibili su tantissime voci di spesa, spesso non si pagano neanche Stati di avanzamento lavori (SAL), gli appalti già in essere, si stanno bloccando persino pagamenti per servizi essenziali. Come i nidi in convenzione, vedi il caso del Gruppo Matarazzo. Si sono annullati da 4 anni i Piani Investimenti dei Municipi, impedendo di realizzare nuove opere e manutenzioni straordinarie per scuole e strade, per la scellerata scelta di accentrare risorse e decisioni presso Assessorati capitolini e incompetenti, si sono mandate in crisi organizzazioni profit e soprattutto di terzo settore per i ritardi nei pagamenti.

Nel frattempo il debito il debito è cresciuto lo stesso, le aziende comunali sono in pessime condizioni anche per la dissennata e privatistica gestione, la città è sempre meno coesa sotto i colpi di una crisi economica e occupazionale aggravata dalla mancanza di un minimo piano di sviluppo di lavoro e impresa. Infine verrebbe da chiedere al Sindaco-pinocchio, perché si sono cambiati tre assessori al Bilancio in quattro anni se tutto è andato bene? Per sport?”

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