
1) Il PDL e la Lega orfani di Berlusconi evaporano come neve al sole e da noi non ci sono avanzate elettorali della destra estrema, come in Francia e in Grecia.
2) Il centro sinistra vince al primo turno a La Spezia, Brindisi e Pistoia. A Palermo si va al secondo turno ma si è già cambiato, in quanto si confronteranno Orlando e Ferrandelli, due diverse opzioni interne al campo del centro sinistra, che è in vantaggio netto pure a Genova con Doria e a l’Aquila, Taranto, Como, Parma, Piacenza, Asti, Alessandria, Lucca, Rieti, Belluno. I candidati di centro sinistra vanno al ballottaggio in svantaggio a Catanzaro, Trani, Frosinone, Isernia (con il centro destra) ed a Cuneo (con il candidato centrista), perdono subito a Verona, Lecce e Gorizia, restano fuori dal secondo turno ad Agrigento e Trapani, dove si misureranno centro destra e terzo polo. A Avigliana la lista no tav sconfigge l’ammucchiata PD-PDL e ribadisce la volontà popolare di impedire lo sventramento del territorio.
Il centro sinistra ottiene un buon risultato per la debacle di Lega e centro destra ma non si impone come forza alternativa di contenuti e di governo, come aveva fatto nella tornata elettorale precedente, quella segnata da De Magistris, Zedda e Pisapia. Così Sinistra Ecologia e Libertà è determinante ovunque, in tante città anche nella selezione dei candidati migliori, da Genova a Rieti, pur senza segnare significativi passi avanti come organizzazione politica. Perché le due cose non vadano insieme è tema di discussione. Come altrettanto rilevante è il confronto su come rafforzare l’anima alternativa del centro sinistra ad un anno dalle elezioni politiche. Per superare il centro destra di oggi forse può bastare anche lo sguardo tifoso rivolto oltralpe ad Hollande, ma per avere la meglio di Monti esso rischia di essere ampiamente insufficiente…
3) Il vero terzo polo non è Casini ma Grillo, con il Movimento Cinque Stelle novità dell’attuale tornata. Ottiene il primo Sindaco a Sarego (Vicenza) ed una grande affermazione un po’ ovunque, dimostra di non essere solo un fenomeno mediatico legato alle esternazioni del comico genovese ma di saper costruire un radicamento territoriale intorno a temi di interesse sociale che si traduce anche in consenso elettorale. Che sia antipolitica o nuova forza si discuterà ancora molto, di certo c’è intorno ad esso una sottovalutazione che ricorda quella che non permise di vedere il fenomeno-Lega qualche decennio fa, nonché un muoversi attivamente oltre gli schieramenti che dal partitico arriva al culturale e che non prevede veti a priori né a sinistra né a destra. Mentre i neonazisti si riaffacciano in Parlamento nella Grecia vicina geograficamente ed economicamente, qualche pregiudiziale dovrà però maturarla in fretta pure il Movimento Cinque Stelle…Visualizza altro