Andrea Catarci

Municipi, dal Campidoglio ottusa volontà di accentrare ancora

Comunicato del 21 settembre 2012

Municipi, dal Campidoglio ottusa volontà di accentrare ancora

Mentre della riforma dei Municipi si discute esclusivamente in Campidoglio e per di più limitatamente alla questione asfittica dei confini geografici, la Giunta Alemanno non perde occasione per accentrare ancora. E’ infatti arrivata ai Municipi, per il parere di competenza, la proposta della Giunta comunale 73/2012, riguardante il nuovo Regolamento per la gestione del patrimonio immobiliare, che esclude completamente i Municipi. Essa è in netto contrasto con quanto previsto dal Regolamento del Decentramento Amministrativo (Deliberazione di Consiglio comunale 10/1999), in cui all’articolo 68 si riserva alle ex circoscrizioni ‘la gestione tecnico, amministrativa ed economica degli immobili comunali di interesse circoscrizionale demaniali, con esclusione delle locazioni e concessioni degli immobili destinati a civile abitazione’. Già tanti spazi pubblici sono inutilizzati, sottutilizzati e talvolta persino sconosciuti a Roma Capitale ma, anzichè indirizzare le proprie energie in questa direzione, il provvedimento peggiorerà ancora la situazione, in particolare con riferimento a quegli immobili di dimensioni piccole e medie che localmente rivestono una funzione strategica nella programmazione e nell’attuazione di politiche sociali e culturali. Dovranno passare al Campidoglio che non saprà che farsene, non avendo conoscenza di merito delle realtà territoriali, ma potrà comunque fare puro e semplice esercizio di potere.

Al contrario occorre: rafforzare i Municipi con maggior personale e maggiori risorse, da reperire attraverso una più funzionale distribuzione tra Assessorati centrali e gli stessi Municipi; introdurre progressivamente pezzi di autonomia finanziaria, iniziando col delegare la gestione dell’impiantistica pubblicitaria per procedere alla bonifica della città e per realizzare entrate da reinvestire in ammodernamento urbano;  stabilire una relazione a livello contrattuale tra i Municipi e le aziende di servizi, prevedendo dei sub-contratti nell’ambito del generale Contratto in cui definire le necessità locali, gli standard, i controlli sulla qualità dei servizi resi e i risarcimenti per inadempienze; trasformare in vincolante l’attuale parere consultivo espresso dai Municipi in tema di trasformazioni urbanistiche di rilevanza cittadina ricadenti nel territorio di riferimento; e, non da ultimo, ampliare progressivamente la gestione patrimoniale decentrata, iniziando da aree agricole, da spazi socio-culturali e dismessi.

Auspicando che si colgano nella loro gravità gli elementi di involuzione contenuti nella proposta, si fa appello in particolare a tutte le realtà municipali per una pronta e decisa mobilitazione volta a respingere l’ennesima prova di ottuso e controproducente centralismo. 

Andrea Catarci, Presidente Municipio Roma XI

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