Comunicato Stampa del 24 ottobre 2012
Bambino Gesù, buon lavoro ma l’archeologia andava tutelata
“La nuova sede del Bambin Gesù di San Paolo, operativa dal 10 settembre, è una struttura di eccellenza nel campo dell’assistenza, della ricerca e della formazione, con 22.000 mq dedicati alla cura dei bambini. Dal prossimo anno agli oltre 40 ambulatori, gli uffici, l’auditorium e i due piani di parcheggi interrati già realizzati si aggiungerà il centro di ricerca pediatrico più grande d’Europa.” – dichiara Andrea Catarci, Presidente del Municipio Roma XI
“Nel celebrarne i fasti non si può ignorare quanto ad essa è stato però sacrificato. Nel sottosuolo di quell’area in cui il cardinal Bertone ritiene di aver portato dignità e decoro era segnalata la presenza di un’antica villa romana di età imperiale e del cimitero di San Paolo, così come la presunta armonia tra la millenaria Basilica e il nuovo complesso nella realtà si traduce nell’impossibilità di vedere la Basilica da più di un lato, proprio per i palazzi appena costruiti. L’intero percorso, come segnalato più volte dal Municipio Roma XI, è avvenuto in violazione dei Patti Lateranensi, delle Convezioni Unesco e del Testo Unico nazionale in materia edilizia (DPR 380/2001). L’effetto collaterale, come si legge testualmente nella relazione della Direzione dei Musei Vaticani sulle attività della Santa Sede del 2009, è stato che ‘l’intervento edilizio […] non ha reso possibile l’auspicata conservazione e valorizzazione in loco di tutti i resti archeologici, per la maggior parte demoliti dopo i rilievi, e il recupero dei mosaici.”
“Nel rammaricarsi ancora una volta per i danni archeologici e paesaggistici, si augura un convinto buon lavoro al Presidente Profiti, alla Direzione ed a tutti gli operatori del Bambin Gesù – conclude Catarci -, nella convinzione che la struttura stia già portando un arricchimento consistente all’offerta locale e cittadina di servizi sanitari.”