La questione ambientale: curare il verde e il Tevere e migliorare la raccolta dei rifiuti

In linea generale ci si propone di reperire risorse aggiuntive per la cura del verde e di stimolare costantemente l’adozione di stili di vita individuali rispettosi dell’ambiente. I numerosi parchi, giardini e aree verdi di dimensioni più limitate costituiscono una delle ricchezze ambientali più importanti del nostro territorio e dal loro stato dipende significativamente la qualità della vita. Il deficitario quadro attuale può e deve essere migliorato sostanzialmente, investendo anche sul rapporto diretto con i comitati civici, visto che la carenza di mezzi e risorse economiche non consente di raggiungere adeguati standard di manutenzione. In parte lo si è già fatto negli anni trascorsi e, nel rinnovare il sostegno a quelle situazioni in cui si sono avviate forme di autogestione che hanno consentito il recupero o il miglioramento della vivibilità di un’area verde in parte o nella sua interezza, si ritiene utile che la logica dell’adozione si diffonda ulteriormente, incontrando pure il favore di quegli uffici centrali che invece sono stati spesso un ostacolo.

Si intende inoltre operare strategicamente per la valorizzazione del Tevere e dell’intero patrimonio fluviale, in particolare per quanto riguarda le parti ricadenti nell’ambito municipale. Con la virtuosa esperienza dell’assegnazione all’Associazione Gss di un’area vicina a Ponte Marconi, precedentemente soggetta a usi impropri ed abbandono di rifiuti, si è dato un contributo fattivo alla vivibilità di una di tali zone di prossimità, spesso tanto splendide quanto trascurate. La stessa metodologia di collaborazione con soggetti del volontariato e della protezione civile deve essere estesa, consentendo di mantenere nel tempo i risultati di interventi e bonifiche che al contrario vengono presto vanificati nei loro effetti. Sul piano turistico, poi, Ponte Marconi è l’ultimo approdo cittadino da cui è possibile raggiungere agevolmente il mar Tirreno in barca, attività già avviata con buoni risultati dalla stessa Associazione GSS e che va incentivata tanto a scopo didattico che come attrazione per Romani e visitatori.

Un passo sostanziale, nella città tutta, è stato fatto in tema di rifiuti con il passaggio alla raccolta differenziata. Ne serve un altro, scegliendo decisamente per i nostri quartieri quel sistema porta a porta che ha già mostrato i suoi vantaggi e la sua applicabilità e che Ama ha introdotto solo in una piccola porzione di territorio. E’ necessario, altresì, rendere maggiormente efficace la differenziata non domestica rivolta a ristoranti, uffici e negozi, innovando le modalità di raccolta in tali luoghi di produzione elevata di rifiuti. Tali impegni, infine, devono andare di pari passo con quello di informare sull’intero ciclo dei rifiuti, nell’ottica di ridurre la quantità, di differenziare, di provvedere al riciclo ed al riuso.

Un altro tema di ampio respiro e di notevole impatto nei contesti urbani è quello dell’utilizzo dell’energia solare. In particolare nei nostri quartieri va ripresa ed allargata la pratica di dotare di impianti fotovoltaici gli immobili pubblici, scelta che oltre a permettere di non inquinare consente di risparmiare sull’energia.

Per ultimo, ma non da ultimo, c’è la necessità di utilizzare al meglio le aree agricole e di sostenere le produzioni biologiche, a km zero e legate alla filiera corta, nonché le già citate esperienze di orti urbani, scolastici e condivisi, che si presentano pure come strumenti di bonifica e recupero di aree degradate. Quello agricolo è verde con una specifica vocazione che spesso viene lasciato all’abbandono con la creazione di vaste porzioni di incolto, proprio a Roma, il comune agricolo più grande d’Europa. Tali terreni vanno messi a disposizione di chi ha intenzione di coltivarli, come si è cominciato a fare, per rafforzare le filiere della produzione agricola e della sua trasformazione, a partire da quella consistente porzione presente all’interno della Tenuta di Tormarancia.