I Municipi Stati esclusi dagli Stati generali!
Dai Presidenti di centro destra una squallida, cieca e irresponsabile obbedienza

Stati Generali: per i Municipi prima l’esclusione poi l’intimidazione

22/02/2011

Comunicato Stampa del 22 febbraio 2011

foto fonte roma.repubblica.it

“Questa mattina è iniziata la protesta dei Presidenti di Municipio guidati
da Giunte di Centro Sinistra fuori il Palazzo dei Congressi all’EUR dove
si sta svolgendo la kermesse degli Stati Generali di Roma Capitale.
L’iniziativa è stata disturbata dalle forze dell’ordine, che prima hanno
identificato i Presidenti e poi hanno intimato con brusche maniere di
cessare la distribuzione della lettera aperta alla Città e di allontanarsi
dalla zona. Analoga sorte è toccata ad un gruppo di maestre e ad altri
cittadini presenti lì per manifestare il proprio dissenso nei confronti
della Giunta Alemanno – dichiarano i Presidenti dei Municipi Orlando
Corsetti (I), Dario Marcucci (III), Ivano Caradonna (V), Gianmarco
Palmieri (VI), Roberto Mastrantonio (VII), Susana Fantino (IX), Sandro
Medici (X), Andrea Catarci (XI), Gianni Paris (XV), Fabio Bellini (XVI),
Antonella De Giusti (XVII)”.
“Importanti esponenti della Giunta capitolina si affannano a mostrare di
aver invitato via fax le amministrazioni territoriali, ma non gli sfiora
nemmeno l’idea che i Municipi andavano coinvolti sia nella programmazione
che nell’organizzazione degli Stati Generali come attori fondamentali
della scena politica cittadina, riconosciuti tali proprio dallo Statuto
del Comune di Roma.
Nonostante questi sgradevoli episodi l’iniziativa di protesta è
proseguita, mentre Alemanno racconta balle su un improbabile futuro per la
città, la verità è che: Roma sta vivendo una crisi sempre più acuta, nella
sua tenuta sociale come nel suo sistema economico e produttivo. I servizi
sociali e la manutenzione dei quartieri, nelle periferie dimenticate come
nelle aree semicentrali e centrali, subiscono ogni anno profondi tagli in
bilancio. La città è sempre più precaria, nel lavoro come nell’abitare.
Insomma la qualità della vita dei romani peggiora giorno dopo giorno.”


 

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