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Roma e/è le sue periferie, convegno all’Università La Sapienza

10/10/2022

“Roma e/è le sue periferie”, questo il titolo del convegno organizzato da Sapienza Università di Roma a cui ho portato il saluto del Sindaco Roberto Gualtieri.

Negli studi è di moda dare per superato il dualismo centro-periferia. Con riferimento a Roma l’affermazione, apparentemente veritiera, è in realtà fuorviante.

E’ vera se si considera il centro storico quello di una volta, racchiuso tra le mura Aureliane e le mura Gianicolensi, dove vivono circa 100.000 residenti che sono una goccia nel mare dei 2,8 milioni di abitanti complessivi delle statistiche ufficiali: in questo senso sarebbe corretto affermare che “Roma è le sue periferie”, dato il peso “trascurabile” di uno dei due fattori.

Se però si considera la configurazione più recente di Roma, la dinamica di espansione del costruito verso i confini esterni, la trasformazione della periferia storica in semicentro e parte consolidata, la prospettiva cambia radicalmente e si delinea una definizione larga di centro, comprendente i quartieri dentro il GRA, con una periferia coincidente con ciò che sta fuori: in questo caso il dualismo ritorna in tutta evidenza e ripropone la questione tutt’altro che superata del rapporto tra “Roma e le sue periferie”.

Guardando alla popolazione, dentro vivono più di 2 milioni di romane e romani, fuori quasi 800.000. In termini di estensione la periferia è quasi tre volte il centro, 94.000 ettari contro 34.000. Solo il 15% dei romani che vivono fuori dal GRA è laureato, a fronte del 26% di chi sta nel GRA, con la minore istruzione a causare un livello di disoccupazione più elevato e lavori di qualità inferiore. Nonostante in periferia la popolazione sia più giovane e le famiglie siano più numerosi asili nido, scuole, cultura, sanità, trasporti sono localizzati principalmente al centro, con disuguaglianze nell’accesso ai servizi che determinano altre disuguaglianze a cui donne e giovani pagano maggiormente dazio.

La contraddizione centro-periferia sta ovunque a Roma, municipio per municipio: nel Municipio Roma III convivono Montesacro e Tor San Giovanni, nel IV Casal Bertone con San Basilio e Case Rosse, nel V Centocelle con La Rustica, nel VI Torre Maura con Osa e San Vittorino, nel VII San Giovanni con Morena, nel IX l’Eur con Santa Palomba, nel X Casal Palocco con l’Idroscalo e Ostia nord, nel XI Marconi con Corviale e Ponte Galeria, nel XII Monteverde con Massimina, nel XIII Aurelio con Bastogi e Casalotti, nel XIV Trionfale con Ottavia, nel XV Farnesina con Labaro e Cesano.

Insomma, niente alibi: la distanza centro-periferia è davvero troppa, serve ridurre le disuguaglianze sociali e ricucire i territori, “accorciare le distanze” come diceva Luigi Petroselli, aumentare i servizi di prossimità dove mancano, guardare a un policentrismo reale, a una città decentrata e partecipata, modello 15 minuti.

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