Programma in itinere del Municipio Roma VIII

Le idee, le passioni e i sogni per arrivare fino alla mèta

Il nostro impegno per la nuova partita

1) La premessa: il contesto politico e l’azione condotta dal Municipio Roma VIII

Dopo la conclusione anticipata della Giunta guidata dal Sindaco Marino, dimesso a forza attraverso l’indecente ed antidemocratico ricorso al Notaio, si avviano al termine anche i mesi del Commissario Tronca, in vista della tornata elettorale del 5 giugno 2016. I Romani, oltre a Sindaco e Assemblea Capitolina, sono chiamati ad indicare Presidenti e Consigli municipali.

Sono stati tre anni complicati, segnati dall’isolamento e dall’insufficienza dell’azione politica ed amministrativa, malgrado la chiusura epocale della discarica di Malagrotta e altre importanti misure positive attuate in tema di diritti civili, legalità contabile e moralizzazione della macchina capitolina e delle aziende municipalizzate. Sono stati tre anni complicati, per la città tutta ed anche per i nostri quartieri, soprattutto a causa delle innumerevoli difficoltà incontrate dal Campidoglio nell’erogazione dei servizi sociali, nella manutenzione urbana, nel trasporto pubblico e nella raccolta dei rifiuti, aggravate dal ciclone di Mafia Capitale, dall’ostilità conclamata del Governo Renzi, dall’endemica carenza di risorse.

L’impegno profuso ed i risultati raggiunti nel Municipio

Ma sono stati anche tre anni importanti e fruttuosi per tante vicende territoriali, con l’Ente municipale che, solo o dentro la rete di alleanze con altre Istituzioni e con gli attori locali, ha ottenuto significativi risultati, tra cui in ordine sparso si ricorda:

  1. la tenace tutela del territorio nell’ambito di trasformazioni urbane come l’I60 Grottaperfetta, Piazza dei Navigatori, l’ex Fiera e gli ex Consorzi Agrari;
  2. la lotta all’abusivismo edilizio ed alla devastazione ambientale sull’Appia Antica, che è ripresa con efficacia e clamore;
  3. la ricostruzione in tempi record del Liceo Socrate devastato dalle fiamme – con le Istituzioni competenti – e del Centro Sociale La Strada anch’esso bruciato;
  4. l’acquisizione pubblica degli ex bagni di Garbatella, destinati a divenire polo formativo e culturale grazie al sostegno regionale;
  5. il rilancio del teatro Palladium dopo la conclusione dell’esperienza positiva della Fondazione RomaEuropa, avviando una Scuola di teatro con la Regione Lazio;
  6. la riqualificazione di edifici, sottopassi e muri, pubblici e privati, attraverso opere di Street Art, a Ostiense, Tormarancia, Garbatella, San Paolo e Roma 70;
  7. il sostegno agli Orti Urbani, presenti sul territorio con ben nove esperienze, esempi concreti di recupero ambientale e di riscoperta di agricoltura, socialità e solidarietà;
  8. lo sviluppo del Coworking municipale, che ospita le attività di un centinaio tra micro imprese e lavoratori individuali;
  9. il supporto alla Palestra Popolare Team Boxe della Montagnola, arrivata ad ottenere un titolo mondiale senza sottrarsi all’impegno per l’integrazione sociale;
  10. il potenziamento del Polo territoriale dell’Emergenza, costituito dalle Associazioni di Protezione Civile locali insieme all’Ares 118 e ospitato in spazi municipali;
  11. l’apertura del Centro comunale per combattere la violenza e gli abusi sulle donne e i bambini al Casale Rosa di Via Grottaperfetta;
  12. l’apertura del Ponte della Scienza che unisce la Riva Ostiense e la Riva Portuense, dopo quello imponente intitolato a Settimia Spizzichino;
  13. l’apertura del nuovo Centro Anziani all’Ostiense, in locali situati all’interno degli ex Mercati Generali in via di riqualificazione;
  14. l’apertura del Parco Malocello, due giardini collegati da un ponte pedonale vicino alla Circonvallazione Ostiense, in un’area in radicale trasformazione;
  15. la realizzazione del Parco a Via Rosa Raimundi Garibaldi, in sinergia con il progetto dal basso di Legambiente, con adiacente il nuovo mercato rionale;
  16. il miglioramento del Parco V11 a Roma 70, con il Comitato civico che cura il verde e la nuova area giochi;
  17. il miglioramento di Parco Cavallo Pazzo, con l’esperienza di Casetta Rossa nella gestione e con il nuovo impianto d’illuminazione;
  18. la realizzazione del sistema di rotatorie su Via Ardeatina per la fluidificazione della circolazione automobilistica, in aggiunta alle tante fatte nel territorio municipale;
  19. l’installazione degli ascensori nelle case comunali di Via delle Sette Chiese e la pressione sull’Ater che ha portato a vari impianti aggiuntivi (insufficienti);
  20. l’estensione delle libertà personali, dopo l’istituzione dei Registri dei Biotestamenti e delle Unioni Civili, con il Forum dei Diritti e l’adesione alla Rete Re.A.DY;
  21. la trasformazione della ex discarica della ‘Buca’ di Via Galba in uno dei pochi campi di baseball della città, con i fondi privati investiti da un’associazione sportiva;
  22. la riqualificazione della piazzetta all’incrocio tra Via Ostiense e Via Laurentina, sottratta al caos automobilistico e realizzata con fondi privati;
  23. il sostegno alle numerose operazioni di pulizia di parchi e giardini svolte insieme ad associazioni e volontari, in particolare con la Protezione Civile;
  24. la consegna della nuova sede per il Consultorio familiare a Largo delle Sette Chiese;
  25. il miglioramento degli uffici al pubblico nelle sedi municipali di Via Benedetto Croce e di Via degli Armatori;
  26. il potenziamento della comunicazione istituzionale tramite le mappe del Municipio e l’applicazione gratuita AgorApp, realizzate senza oneri pubblici.

Sono alcune delle piccole grandi cose realizzate e delle giuste battaglie condotte, spesso in solitudine, frutto di impegno e slanci resi possibili dall’eccellente sintonia costruita tra la cittadinanza, la sfera politica e, spesso, la struttura amministrativa, che però non sfuggono alla sensazione di incompiutezza ed all’amaro in bocca che lascia l’interruzione forzosa sopraggiunta prima di metà mandato. Le cose fatte, avviate e progettate sono il pezzo di cui si va orgogliosi, nella consapevolezza che quelle da completare – bene –  e ancora da fare sono molte di più, che anche i nostri quartieri come Roma tutta hanno bisogno di una nuova stagione che li porti fuori dalle crisi, dalle difficoltà della vita quotidiana, dalla scarsità di risorse che impedisce manutenzione ed abbellimento. Su tutto, poi, c’è un cruccio: il mancato rilancio e l’ulteriore penalizzazione subita dall’Ospedale Cto, che nel prossimo futuro si intende ancora mettere in cima alle priorità dell’agenda politica con la determinazione di andare a vincere una battaglia essenziale per la qualità della vita dei nostri cittadini.

Da una parte, insomma, si ha intenzione di proseguire sulla strada già intrapresa dalla precedente Giunta municipale, migliorando portata ed efficacia dell’azione svolta; dall’altra si intende lavorare per una discontinuità netta nell’ambito comunale – in particolare sulle politiche del personale, del patrimonio, delle politiche culturali e sportive, dell’emergenza abitativa, del lavoro e del reddito – intersecando i due piani e valorizzando le relazioni con gli altri livelli istituzionali. Nei punti seguenti si sintetizzano i propositi ambito per ambito, oscillando tra la dimensione strettamente municipale e quella comunale e mettendo in rilievo la coerenza con l’azione politica ed amministrativa già svolta.

2) I punti programmatici

La questione urbanistica: contrastare la speculazione e difendere l’interesse pubblico

La questione sociale: bloccare i tagli e puntare sul welfare municipale

La questione abitativa: rilanciare politiche pubbliche e dare valore sociale al patrimonio

La questione sanitaria: rilanciare la sanità territoriale

La questione scolastica: migliorare le strutture e la didattica

La questione della sicurezza: interventi integrati e riforma della Polizia Locale

La questione ambientale: curare il verde e il Tevere e migliorare la raccolta dei rifiuti

La questione della mobilità: costruire alternative all’uso dei mezzi privati

La questione culturale: valorizzare la cultura e rinnovare la memoria storica

La questione sportiva: diffondere la pratica e sostenere l’associazionismo

La questione dell’artigianato e del piccolo commercio: sostenere attività e mercati rionali

La questione della partecipazione: decidere insieme ai cittadini

La questione istituzionale: portare i Municipi a diventare Comuni metropolitani

La questione della cittadinanza reale: sostenere reddito, lavoro, diritti e libertà personali

 

 3) Verso la nuova partita, per il Municipio e per Roma,

con la forza delle cinque C

 Si comincia una nuova partita e ci si appresta a giocarla più decisi che mai, spinti dall’amore per i nostri quartieri, con lo spirito di servizio di chi non ha intenzione di lasciare lavori a metà, con la forza di chi è mosso da idee, passioni e sogni che intende realizzare nella condivisione integrale con la cittadinanza, con l’energia e la consapevolezza di chi sa di aver rappresentato una certezza per la comunità locale pur in tornanti e contesti difficili. Si comincia una nuova partita, per proseguire la cura del corpo – scuole, strade, giardini, edifici, mercati rionali – come dell’anima del nostro Municipio – cultura, socialità, sport -, nella convinzione che ancora una volta a interpretare la speranza di crescere, rilanciare e migliorarsi della nostra gente non può che essere interpretata e sostanziata dalla Riva Sinistra. Si riparte, irrobustiti dalle tante positività degli anni passati e soprattutto da uno spirito di Comunità che cresce anche in mezzo alle difficoltà più grandi.

Lo facciamo all’insegna della Concretezza, della Creatività, del Coraggio, della Collaborazione e della Condivisione, le cinque C del nostro Municipio, le stelle polari a cui tende la nostra iniziativa politica. Concretezza nella pratica degli obiettivi; creatività nell’elaborare risposte inusuali; coraggio nell’azione politico-amministrativa, senza soggezioni verso nessun gruppo di interesse; collaborazione di cittadini ed istituzioni; condivisione con la cittadinanza delle scelte strategiche e di quelle minute, sull’uso delle risorse e sui tratti essenziali delle trasformazioni urbane e dei servizi pubblici, nonché su un’idea generale di Comunità territoriale che intende crescere senza lasciare indietro nessuno, contrastando le solitudini di chi vive in condizioni di fragilità e marginalità.

Lo facciamo per dare un contributo al risveglio della città intera, consapevoli delle innumerevoli difficoltà da affrontare. Roma è piegata dalle crisi – economica, occupazionale, sociale, culturale, etica – ed è stata finora incapace di darsi strategie per uscirne e anche solo per arginarle, nell’assenza prolungata di politiche di sviluppo e di sostegno al lavoro e all’impresa, nelle aziende comunali in crisi, nei servizi pubblici con standard indecenti, nell’economia sommersa su livelli ingenti e caratterizzata da una penetrazione crescente delle organizzazioni criminali, nonché nel pericoloso arretramento sul terreno dei servizi sociali e del contrasto alle povertà vecchie e nuove. Ha una urbanistica ‘servile’ da troppo tempo e una manutenzione urbana ridotta ai minimi termini dal centro alle periferie più esterne, con immensi territori lasciati completamente a sé stessi. E ancora. Roma ha un immenso patrimonio pubblico, solo in parte con una funzione sociale accettabile ed in altra parte elargito ad personam, mal gestito e abbandonato, che va sottratto a smanie liberiste, a svendite e pratiche clientelari e va riqualificato con l’attivazione di nuove energie e puntando su quelle realtà di base che già da sole, in vari casi, lo hanno restituito ad usi pubblici, rendendo migliore la vita e l’anima dei nostri quartieri. La cultura e lo sport sono maltrattati perché giudicati inutili e superflui, mortificando la moltitudine di associazioni, organizzazioni di volontariato e della cooperazione, università, centri studi, professionisti, free lance.

In questo fosco quadro si deve operare per sostenere quelle controtendenze e quelle esperienze, tanto significative quanto innovative, che non mancano di certo: i coworking, le moderne officine dei fablab (fabrication laboratory), i laboratori di ricerca e le (poche) start up sul terreno della produzione e del lavoro; le storiche esperienze di centri sociali e socio-abitativi e le esperienze artistico-culturali disseminate nel territorio e in qualche caso salite alla ribalta internazionale – si pensi al museo abitato del Maam e all’esperimento, azzerato, del Teatro Valle – su quello del protagonismo e della vivacità culturale; le palestre popolari e le altre forme con cui si ripresenta e si diffonde lo sport di base su quello del protagonismo sportivo e sociale; gli Orti urbani su quello del recupero di porzioni di territorio degradato da restituire all’uso agricolo ed alla socialità intergenerazionale; la Street art in ordine alla riqualificazione ed all’abbellimento di tante parti dei nostri quartieri; le progettualità specifiche realizzate in sinergia con l’associazionismo e i privati. Come già ricordato nel nostro Municipio di buone prassi e di lodevoli esperienze, talvolta sviluppate in forma del tutto autonoma e talaltra insieme all’Ente municipale, ce ne sono davvero tante. Le vogliamo moltiplicare, sviluppare ed esportare, per avviare Roma sulla strada dell’ennesima rinascita della sua millenaria storia. Roma, la nostra Roma, l’unica metropoli d’Italia, la città dalle mille contraddizioni che vive all’aperto e che trova nei sotterranei delle catacombe la propria profondità spirituale, la città dello sventolio dei fasci littori e della terribile cava Ardeatina dove rinasce un cuore democratico, la città ferita e tradita così tante volte da dimenticare talvolta la propria gloriosa storia, la città che chiede di risollevarsi dalla palude in cui è stata trascinata. E’ il tempo di riprenderla per mano e riportarla fuori dal guado, con testa e cuore, con una rinnovata connessione sentimentale tra persone e luoghi, con la passione che Roma merita, perché è il più prezioso dei nostri Beni Comuni, perché ‘non c’è che una Roma al mondo ed io mi trovo qui come un pesce nell’acqua e vi nuoto e galleggio come la bollicina galleggia sopra il mercurio, mentre affonderebbe in qualsiasi altro fluido’.’

 

 

Andrea Catarci, Presidente del Municipio Roma VIII

 Roma, 16 maggio 2016